Gli impianti elettrici presenti nei vari cantieri edili e che alimentano apparecchi e attrezzature necessarie per le attività, hanno generalmente un carattere provvisorio e sono sottoposti spesso a sollecitazioni climatiche e meccaniche che ne possono compromettere l’integrità.
Il cantiere è un luogo di lavoro molto particolare e le caratteristiche dell’impianto elettrico devono tenere conto del maggiore rischio elettrico: occorre infatti tenere presente le condizioni climatiche, variabili per tutta la durata del cantiere, il rischio di urti, la presenza di polveri ed acqua, la presenza più o meno elevata di persone, la presenza di eventuali ambienti a maggior rischio in caso d’incendio o con pericolo di esplosione.
Partendo da questa prefazione oggi con Gli Evventi Raccontano- torniamo a parlare di rischio elettrico con particolare riferimento agli impianti elettrici in cantiere analizzando il caso 4294 del portale infortuni Inail:
L’infortunio avviene in lavori di ristrutturazione.
Un lavoratore si trova al primo piano di un edificio in corso di ristrutturazione.
Nel pavimento sono presenti attrezzature di lavoro che presentano “fili di alimentazione scoperti ed annastrati” (coperti con nastro), inoltre l’impianto è “privo di quadro elettrico di cantiere con interruttore differenziale magnetotermico e privo di messa a terra”.
La presenza di acqua sul pavimento, fuoriuscita da un rubinetto rimasto aperto determina la morte dell’infortunato per elettrocuzione.
Questi i fattori causali:
Le indicazioni normative, raccolte nel documento, che riguardano gli obblighi dei datori di lavoro e i requisiti di sicurezza secondo il D. Lgs. 81/2008.
Gli obblighi del datore di lavoro contenuti nell’articolo 80:
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 4294
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