Colpo di calore mentre lavorava. La responsabilità del datore di lavoro!

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Colpo di calore mentre lavorava. La responsabilità del datore di lavoro!

Durante la stagione estiva, nelle aziende dove sono presenti ambienti particolarmente caldi o lavoratori che operano in esterno, ci possono essere emergenze correlate alle ondate di calore e ai problemi conseguenti a colpi di calore, alla disidratazione, allo stress da calore, a crampi, edemi e perdite di coscienza.
Con #GliEventiRaccontano vi portiamo proprio un esempio citato di Cassazione , Sez. 4, 29 settembre 2009, n. 38157 – Analizziamo così la Responsabilità di un datore di lavoro dovuta all’infortunio di un lavoratore per un colpo di calore, avvenuto mentre il dipendente mentre lavorava in azienda, nelle ore centrali di un giorno in cui vi era una temperatura esterna molto elevata ed un alto tasso di umidità.
Secondo il giudice di primo grado non vi era nesso di causalità tra la condotta colposa contestata all’ Azienda e l’evento non essendo stato provato che l’osservanza della normativa lo avrebbe evitato.

A seguito di impugnazione del PM, la Corte di Appello ha dichiarato non doversi procedere nei confronti dell’ Azienda per essere il reato ascritto estinto per prescrizione.  Ha, altresì, condannato l’ Azienda al risarcimento dei danni.

Approfondisci il tema nell’articolo:

I rischi del lavoro esterno nella stagione estiva

L’Esame di Cassazione afferma nello specifico caso che:

“La corte d’appello ha ritenuto addebitabile all’Azienda. la morte del lavoratore in quanto ha osservato che il lavoro che stava svolgendo di “raccolta presso l’azienda agricola” nella situazione ambientale accertata era di certo attività lavorativa faticosa.

Ad essa, quindi, era connesso un rischio per la salute che era da considerare prevedibile dal datore di lavoro

Questi era in colpa perchè, pur dovendo tutelare l’integrità fisica del suo dipendente, non aveva valutato il rischio cui era esposto, tenuto anche conto della sua corporatura che influiva sull’eliminazione del calore in eccesso, e lo aveva fatto lavorare nelle condizioni rilevate.

L’ Azienda, peraltro, aveva il dovere di sottoporre il lavoratore ad una visita medica per controllare che fosse idoneo a svolgere un lavoro faticoso al sole in estate e di informare quest’ultimo dei rischi cui era esposto”. 

 

Pertanto, i gruppi professionali a rischio devono essere informati sulle possibili misure da adottare per prevenire gli effetti negativi dell’esposizione al caldo e su come riconoscere i segni e i sintomi dello stress termico e del colpo di calore.

La prevenzione nei luoghi di lavoro riveste quindi una grande importanza per ridurre il rischio di danni alla salute dei lavoratori dovuti all’eccessiva esposizione alle alte temperature.

 

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I rischi del lavoro esterno nella stagione estiva

 

FONTE CASSAZIONE OLYMPUS: 

https://olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2485:cassazione-penale-sez-4-29-settembre-2009-n-38157-morte-di-un-lavoratore-per-colpo-di-calore&catid=17:cassazione-penale&Itemid=60