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Vaccinazione contro Covid le prime indicazioni Aifa

L’Aifa, l’agenzia Italiana del Farmaco, ha recentemente pubblicato sul proprio sito le risposte alla domande più frequenti (FAQ) relative alla vaccinazione contro il Covid, già autorizzato a livello Europeo dall’EMA ( Agenzia Europea dei Medicinali) ovvero quello prodotto da Pfizer Biontech.

Direi che le risposte chiariscono molti dubbi oggetto di discussione sui social.

A nostro avviso è un documento chiaro e ben realizzato. Insomma, da leggere.

Scarica qui le indicazioni Aifa sul vaccino contro covid

Ma nelle aziende sorge la domanda:

Sono licenziabili i lavoratori che non si vaccinano?

Il tema dell’obbligatorietà o meno dei vaccini è molto discusso in questi giorni, anche nel parlamento ove vi sono posizioni differenti. Alcuni stanno proponendo almeno l’obbligo per alcune categorie che sono particolarmente esposte come in ambito sanitario. Ma alcuni articoli del testo unico sicurezza e in particolare l’art 279 impone al datore di lavoro di mettere a disposizione:

vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico, da somministrare a cura del medico competente”.

Se è vero che la legge dice “mettere a disposizione” e non obbliga nessuno a vaccinarsi, è anche:

«vero che la stessa norma impone al datore di lavoro “l’allontanamento temporaneo del lavoratore in caso di inidoneità alla mansione su indicazione del medico competente”. E come può il medico non esprimere un giudizio di inidoneità se il datore di lavoro, proprio su parere del medico competente, ha messo a disposizione il vaccino, poi rifiutato dal lavoratore?».

«La sorveglianza sanitaria non serve solo a tutelare il singolo lavoratore – prosegue il giudice -, ma anche tutti gli altri. La Corte Costituzionale lo ha ribadito più volte: la tutela della salute è un diritto dell’individuo e un interesse della collettività.

La legge prevede l’obbligo di allontanare il lavoratore e di adibirlo ad altra mansione, ma solo ove possibile. Se non è possibile si rischia la rescissione del rapporto di lavoro, cioè il licenziamento, magari non immediatamente visto che lo stato di emergenza non consente i licenziamenti ma in futuro.

Bisogna però tenere presente che tranne per infermieri,  medici e pochi altri, il Covid-19 non è un rischio professionale, cioè non è generato all’interno del processo produttivo e quindi anche la normativa a tutela del lavoro non è applicabile al caso specifico.

Inoltre il vaccino non è disponibile per le aziende. La sua gestione è centralizzata e ci vorranno pesi per vaccinare milioni di Italiani.

Su questo punto immagino ci saranno discussioni a non finire.

Sul tema è intervenuta anche la fondazione Studi Consulenti del lavoro che conclude in questo modo “Senza una norma che renda obbligatorio il vaccino per tutti i lavoratori, quale misura preventiva del contagio in azienda, come sarà possibile tutelare la salubrità dei luoghi di lavoro e la conseguente responsabilità penale del datore di lavoro?

Calendario vaccini in Italia?

Da fine gennaio dunque si potrebbe partire con la vaccinazione in base alle fasce di priorità individuate. Poi si procederà alla vaccinazione di massa della restante popolazione, verosimilmente tra primavera ed estate.

Chi verrà vaccinato?

Sono tre le categorie che avranno la priorità nella somministrazione del vaccino.

  • La prima è quella degli operatori sanitari e socio-sanitari.
  • La seconda categoria è quella dei residenti e personale dei presidi residenziali per anziani, questo a causa dell’alto rischio di malattia grave a causa dell’età avanzata, la presenza di molteplici comorbilità e la necessità di assistenza per alimentarsi e per altre attività quotidiane.
  • La terza categoria è quella delle persone in età avanzata.

Scarica qui le indicazioni Aifa sul vaccino contro covid