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28 Settembre 2021Green pass: quali tamponi sono validi per averlo
Come viene precisato sul sito ufficiale, il green pass tramite tamponi in Italia viene rilasciato dopo che si risulta negativi a un test molecolari valido rispettivamente 72 ore o ai tamponi salivari (come per gli altri test il green pass in questo caso è valido 48 ore).
Trascorso questo lasso di tempo il documento non sarà più valido e dunque sarà necessario sottoporsi ad un nuovo tampone.
Tamponi non validi per il green pass
Ma passiamo ora a vedere quali sono i tamponi che non sono validi e che non permettono di avere la certificazione verde. Al momento il Ministero della Salute precisa che ai fini del green pass non valgono:
- Autotest rapidi
- test salivari antigenici auto somministrati da casa senza il controllo di operatori sanitari
- test sierologici
Tampone ai Lavoratori chi paga?
Per il momento i tamponi per ottenere la certificazione verde saranno a carico dei lavoratori.
Il decreto fissa l’obbligo per le farmacie di somministrare i test antigenici, cioè i cosiddetti rapidi che danno l’esito in 15 minuti, applicando una tariffa fissa, definita dal Ministero della Salute.
Ecco quali saranno i prezzi calmierati per legge:
- gratis: per le categorie esenti dal vaccino (trovate l’elenco completo qui).
- 8 euro: minori di 18 anni;
- 15 euro: dai 18 anni in su.
I nuovi prezzi resteranno in vigore almeno fino al 31 dicembre 2021, durata prevista dal decreto che coincide con la fine dello stato di emergenza, anche se è molto probabile che verrà ancora prorogato.
Multe per lavoratori e datori di lavoro?
Sul fronte multe, è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro per i lavoratori che accedono al luogo di lavoro senza Green Pass.
Per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.
In piccole imprese è possibile sostituire il dipendente sospeso
Nelle imprese fino a 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di mancata presentazione della certificazione, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di sostituzione, comunque per un periodo non superiore a 10 giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il 31 dicembre 2021.
Chi controlla?
Sono i datori di lavoro a essere tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni.
Il valido consiglio è di contattare un COVID MANAGER AZIENDALE o richiedere assistenza a SicurImpresa srl
Con il green pass servono ancora i protocolli di salute e sicurezza in azienda?
Sì. Il protocollo condiviso del 6 aprile dello scorso anno tra le parti sociali resta ad oggi l’arma istituzionale efficace per contrastare il contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e nelle occasioni citate nel protocollo.
Fonti: Ilsole24ore – QuiFinanza