Valutazione del rischio amianto

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Valutazione del rischio amianto e obblighi del datore di lavoro

Nelle imprese i cui lavoratori sono esposti al rischio per la presenza di amianto in impianti/strutture, o in quelle che svolgono attività di bonifica o smaltimento di questo minerale, il datore di lavoro è tenuto a effettuare una specifica valutazione del rischio amianto.

L’ obbligo è stabilito dal D.lgs. 81/08 – articolo 249 dove dichiara che il datore di lavoro deve effettuare una valutazione dei rischi dovuti alla polvere proveniente dal minerale e tutelare tutti i lavoratori che devono operare o sono a stretto contatto con le attività che possono comportare il rischio di esposizione ad amianto (articolo 254). I valori limite per l’amianto sono fissati a 0,1 fibre per centimetro cubo di aria (pari a 100 fibre/litro) come media ponderata su 8 ore.

Come attivarsi in azienda?

Le misure di prevenzione e protezione da adottare, per limitare al minimo il rischio e comunque ridurre l’esposizione sotto i valori limite, sono:

  • limitare al minimo possibile il numero di lavoratori esposti;
  • utilizzare sempre adeguati DPI delle vie respiratorie;
  • intervallare l’uso dei DPI con periodi di riposo adeguati;
  • concepire i processi lavorativi in modo da evitare o ridurre al minimo la produzione o emissione nell’aria di polvere di amianto;
  • sottoporre a regolare pulizia e manutenzione i locali e le attrezzature per il trattamento dell’amianto;
  • stoccare e trasportare in appositi imballaggi chiusi l’amianto o i materiali che rilasciano o contengono amianto;
  • raccogliere e rimuovere il prima possibile i rifiuti dal luogo di lavoro, in appositi imballaggi e con etichettatura indicante la presenza di amianto (devono, inoltre, essere trattati in conformità alla normativa sui rifiuti pericolosi).

Ma il datore di lavoro deve, inoltre, adottare adeguate misure igieniche (ad esempio per delimitare e segnalare le zone in cui si svolgono le attività lavorative, facendo in modo che i lavoratori possano bere e mangiare in aree speciali senza rischio di contaminazione).

Previa consultazione con i lavoratori, o con i loro rappresentanti, il datore di lavoro deve anche effettuare periodicamente il controllo dell’esposizione, per garantire il rispetto dei valori limite nel tempo. I risultati andranno quindi riportati nel documento di valutazione dei rischi.

Rischio amianto: altri obblighi del datore di lavoro

Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro specifica altri obblighi per il datore di lavoro in tema di rischio amianto.

Innanzitutto, egli è tenuto a fornire ai lavoratori – prima dell’inizio dell’attività – tutte le informazioni in merito a:

  • possibili rischi per la salute legati all’esposizione;
  • norme igieniche da osservare;
  • corrette modalità per pulire e usare indumenti protettivi e DPI;
  • misure di precauzione;
  • valori limite e necessità di monitoraggio ambientale.

I lavoratori esposti sono tenuti, inoltre, a ricevere dal datore di lavoro un’adeguata formazione in materia di prevenzione e sicurezza.

Scopri il calendario formativo qui ->

Altro aspetto importante riguarda la sorveglianza sanitaria. Essa è necessaria:

  • prima che il lavoratore sia adibito a svolgere le attività di manutenzione, rimozione, smaltimento di amianto (o di materiali che lo contengono) e trattamento dei relativi rifiuti;
  • ogni tre anni o con periodicità stabilita dal medico competente.