LE ALLERTE DEL NUOVO ANNO – GENNAIO 2020
Alcuni casi sospetti di Salmonella enterica ser. Enteritidi che si sono registrati in Francia sono stati legati a uova biologiche provenienti dall’Italia. Secondo il RASFF, il focolaio multi-nazione potrebbe essere fatto risalire a un centro di imballaggio di uova in Italia. Il Sistema rapido di allerta comunitario (RASFF), ha riferito che due paesi hanno segnalato casi di Salmonella Enteritidis il 09-01-2020, ma fino ad ora non era stato possibile legare i singoli casi a possibili fonti.
Le autorità francesi e quelle di altri Stati membri dell’Unione europea hanno ormai bloccato la distribuzione di uova provenienti da quel centro italiano. Al fine di contenere la sospetta epidemia e identificare potenziali nuovi casi, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’EFSA raccomandano ai paesi di intensificare il monitoraggio e la condivisione delle informazioni. I paesi colpiti dovrebbero condividere i dettagli sulle indagini epidemiologiche, microbiologiche e ambientali, fornendo dati sull’emissione di notifiche pertinenti utilizzando il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (RASFF) e il sistema di allarme rapido e di reazione (EWRS). Anche se si tratta di un problema serio, come segnala il RASFF, che riguarda le uova e i prodotti derivati, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare, questo caso riportato non vuole creare allarmismo o screditare il sistema alimentare italiano ed europeo, ma fare capire che ogni giorno la macchina dei controlli trova delle irregolarità. Nel sito del Ministero della salute italiano è stato comunicato che
MINISTERO DELLA SALUTE: LA SITUAZIONE ALLERTE IN ITALIA
Picco di allerte sui molluschi bivalvi, carni e piatti pronti da tenere sotto controllo.
Il dato che balza subito agli occhi è quello relativo alle allerte sui bivalvi, che da solo rappresenta oltre il 16% delle allerte del mese. In particolare si tratta di casi di presenza di norovirus sulle ostriche. Si tratta in realtà di allerte derivanti dal pericolo di ostriche di provenienza francese (e di un caso dal sud Corea). Non è una novità la presenza di questo virus nelle ostriche, proprio per questo motivo è importante non abbassare la guardia.
Norovirus nelle ostriche
Il virus si trasmette attraverso il consumo di alimenti contaminati o di acqua contaminata da materiale fecale. Le ostriche, essendo animali filtratori, ne sono accumulatori se vengono allevate in acque inquinate. Il pericolo per il consumatore è rilevante poiché le ostriche solitamente vengono consumate crude.
Come limitare il pericolo?
I metodi che si utilizzano per tenere sotto controllo il pericolo sono 3:
In ogni caso l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare consiglia interventi volti a prevenire la contaminazione, piuttosto che a tentare di decontaminare il prodotto a posteriori.
Allerte Carni: salmonella sul pollame, contaminazioni varie sulle carni rosse
Le allerte relative alle carni di pollame riguardano praticamente tutte salmonella (un solo caso di listeria).
I pericoli sulle carni rosse sono di vario genere: salmonella, listeria, E.Coli, allergeni, contaminazioni fisiche.
Piatti pronti e snack: allergeni il pericolo presente
La categoria dei piatti pronti oggetto di allerte si caratterizza per il rischio allergeni. Una serie di varie tipologie di alimenti non riporta allergeni in etichetta.
I pericoli di gennaio 2020: allergeni al primo posto
La situazione in Italia a gennaio
Bivalvi e prodotti carnei gli alimenti con più allerte circolanti i Italia.
Tra i prodotti che potenzialmente sarebbero potuti finire sulle nostra tavole ritroviamo le ostriche di origine francese contaminate da norovirus ed i prodotti carnei (pollame surgelato di origine tedesca e prosciutti).
Alimenti di origine italiana: come è andata a gennaio
Dal Bel Paese due casi di batterio listeria su prosciutto crudo, due allerte per presenza di allergeni (su pesto e su preparato per gelati), rilevata salmonella su uova, frammenti di plastica all’interno di scatolette di tonno in olio d’oliva.
fonte SALUTE GOVERNO
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