POS e PSC sono due differenti documenti che servono a stimare i rischi e a stabilire misure di prevenzione per le attività svolte nei cantieri di lavoro.
Il cantiere è tra i luoghi di lavoro con maggiore percentuale di incidenti e infortuni: ecco perché il Piano Operativo di Sicurezza e il Piano di Sicurezza e di Coordinamento integrano le prospettive di diversi professionisti per elaborare le procedure più adatte a salvaguardia dei lavoratori impiegati nel settore. Ecco quando servono e quali sono le differenze tra POS e PSC.
La principale differenza tra POS e PSC è determinata dalle circostanze in cui si richiedono tali documenti:
– il POS serve a qualsiasi impresa che voglia aprire un cantiere di lavoro; Richiedi Informazioni
– il PSC è obbligatorio quando nei cantieri sono presenti più imprese (e, comunque, ha una presenza di lavoratori per giorno di lavoro superiore a 200). Richiedi Informazioni
Piano Operativo di Sicurezza
Chi redige il POS è il Datore di Lavoro, ovvero il titolare dell’impresa che si occupa dei lavori, senza distinzione tra impresa esecutrice o, eventualmente, subappaltatrice. Il Piano Operativo di Sicurezza contiene:
A seconda dei soggetti coinvolti, si distinguono diversi step per la presentazione del piano operativo:
Il PSC è costituito da una relazione tecnica che delinea le varie fasi operative del lavoro, individuando le situazioni più a rischio e prevedendo azioni concrete (correlate alla complessità dell’opera) per la messa in sicurezza del cantiere specifico; tale documento deve essere allegato al contratto di appalto.
Ci sono sanzioni se non vengono rispettate le documentazioni?
Le sanzioni possono essere onerose o implicare anche provvedimenti penali:
– per mancata o incompleta elaborazione del POS, il datore di lavoro può subire una pena detentiva fino a 8 mesi e una sanzione da 3.000€ a 15.000€, e la trasformazione dei contratti aziendali in tempo indeterminato;
– per irregolarità o inadempienze del PSC, rispondono tutte le figure coinvolte (committente, responsabile dei lavori e coordinatori) con l’arresto da 3 a 6 mesi e un’ammenda che può andare da 2.500€ a 12.000€ a seconda dell’entità.
La redazione del Piano operativo di sicurezza e del Piano di sicurezza e coordinamento è una procedura da eseguire con precisione e accuratezza.
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