Il 28 ottobre 2021 il governo ha approvato il Disegno di Legge di Bilancio 2022 che dispone una proroga delle agevolazioni 4.0 abbinata a importanti rimodulazioni.
L’articolo 9 è dedicato interamente alla “Proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali «Transizione 4.0» e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività̀ innovative”.
La norma dispone una proroga triennale per i beni strumentali e decennale per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design che tuttavia portano con sé una pesante rimodulazione delle aliquote.
Il Piano Transizione 4.0 si rivolge a tutte le imprese residenti in Italia o che abbiano insediato organizzazioni stabili in Italia pur non essendo residenti, che effettuano investimenti nelle aree sopracitate destinati a strutture produttive ubicate nel territorio italiano, a decorrere dal 16 novembre 2020 fino al 31 dicembre 2022.
Vediamo con ordine che cosa prevede il testo della bozza del disegno di legge di bilancio.
Beni materiali e immateriali non 4.0
Il piano prevede una maggiorazione delle agevolazioni per l’investimento in beni materiali e immateriali non 4.0 rispetto al precedente piano Industria 4.0:
Beni materiali 4.0
Anche il credito di imposta per beni materiali 4.0 ha subito una maggiorazione rispetto al piano precedentemente in vigore:
Sarà necessario presentare una relazione tecnica e/o perizia giurata insieme alla domanda di agevolazione.
Beni immateriali 4.0
Rispetto al piano Industria 4.0:
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Credito d’imposta Formazione 4.0
Viene ammessa anche la formazione dei dipendenti e degli imprenditori nell’ambito del biennio 2021 e 2022 relativa agli ambiti ammissibili.
È previsto un aumento credito al 60% nel caso di destinatari nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati (entro i limiti massimi annuali per l’impresa).
Le categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati sono definite dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 17 ottobre 2017.
Gli ambiti ammissibili riguardando investimenti in formazione in:
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