AGGIORNATO AL 4 NOVEMBRE 2020 – ore 20:00
Come era stato annunciato, nella notte fra martedì 3 e mercoledì 4 novembre il Premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm o Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri con le ulteriori misure per limitare la diffusione del Coronavirus in Italia.
Puoi leggere integralmente qui il DPCM del 3 novembre 2020.PDF
Quando entra in vigore e quando scade il Dpcm?
Il Dpcm entrerà in vigore dal 5 novembre e scadrà il 3 dicembre.
L’Italia viene divisa in tre fasce di rischio di contagio (e di restrizioni)Gialla – Arancione – Rossa, che a seconda dei 21 parametri tecnico-scientifici elencati nel testo governativo, messi a punto dal CTS Comitato Tecnico Scientifico che supporta l’azione del Governo, in accordo con le Regioni.
AREA ROSSA – maggiore rischio e maggiori restrizioni ad oggi : Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta.
AREA ARANCIONE – zona intermedia per rischio e restrizioni ad oggi: Puglia, Sicilia.
AREA GIALLA – ad oggi: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto.
Tutti dovranno rispettare:
La limitazione della circolazione delle persone – ciò che viene comunemente definito “coprifuoco” – viene fissata alle ore 22. C’è il ritorno dell’autocertificazione: cioè per uscire di casa dopo le dieci di sera occorrerà provare di doverlo fare per ragioni di lavoro, per reali necessità e per questioni legate alla salute.
Che cosa succede nelle diverse Regioni
Il Dpcm affida al Ministro della Salute la responsabilità di stabilire ulteriori misure di contenimento del contagio nelle aree dove il contagio è più alto e le strutture sanitarie sono in sofferenza.
Nelle Regioni dove il rischio è minore (Gialla) – sono in vigore le misure nazionali già elencate.
Nelle Regioni che si collocano in uno scenario di rischio intermedio (Arancione) sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione stessa (salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza).
Saranno consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza.
Sarà vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune. Saranno sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio.
Nelle Regioni con livello di rischio più alto (Rosso) sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso (sempre salvo necessità e urgenza). Saranno chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari; chiusa l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto. Sospese le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto, è consentito svolgere individualmente attività motoria (passeggiate) in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale. L’attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.
I provvedimenti saranno valutati su base settimanale e avranno la durata minima di 15 giorni: una Regione entra e resta in una certa fascia di rischio per due settimane almeno. Poi in base ai parametri può passare in una fascia diversa. Il meccanismo è semi-automatico, nel senso che ogni Regione si collocherà in uno scenario di rischio in base a criteri oggettivi, come si diceva in precedenza. Fondamentale sarà il ruolo del Ministro della Salute, che potrà adottare ordinanze d’intesa con il Presidente della Regione per prevedere «l’esenzione dell’applicazione di una o più misure» restrittive, anche in «specifiche parti del territorio regionale».
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Fonte: Sito istituzionale del Governo
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