Datore di Lavoro e Responsabilità Negli Infortuni sul Lavoro: Un’Analisi della Giurisprudenza
Il Codice Civile stabilisce un principio fondamentale che impone al datore di lavoro, nell’ambito dell’attività imprenditoriale, di adottare tutte le precauzioni necessarie per tutelare l’incolumità fisica e la dignità dei lavoratori. Questo dovere comprende la valutazione delle caratteristiche specifiche del lavoro e delle competenze tecniche ed esperienziali coinvolte.
Nonostante l’implementazione di normative speciali in tema di prevenzione e assicurazione degli infortuni sul lavoro, questa disposizione generica rimane applicabile in vari scenari di incidenti aziendali. Tuttavia, la natura ampia di tale norma comporta una sfumatura di incertezza nei confini dell’obbligo, specialmente quando si presenta una zona grigia.
La giurisprudenza è intervenuta più volte per affrontare tali sfide interpretative, offrendo spunti rilevanti. In particolare, una recente sentenza della Corte di Cassazione ha analizzato in maniera generale l’ampiezza del dovere del datore di garantire un ambiente sicuro per i dipendenti, con particolare riferimento a un caso in cui un lavoratore si fosse infortunato a causa di un macchinario difettoso.
In generale, la responsabilità per gli incidenti sul lavoro ricade sul datore di lavoro, poiché è a lui che spetta l’obbligo di fornire un ambiente sicuro e privo di rischi. Questo obbligo si estende anche alla messa in sicurezza dei macchinari, eliminando tutte le fonti di pericolo possibili in base alle conoscenze tecniche del momento.
Ciò implica che, se un macchinario è difettoso, non è sufficiente segnalare il rischio con un semplice cartello di avvertimento. Se è materialmente fattibile, il datore di lavoro ha l’obbligo di eliminare la fonte di pericolo, ad esempio riparando o sostituendo il componente difettoso.
L’azienda è responsabile di tutti gli incidenti che avvengono nei luoghi di lavoro, persino quelli causati dalla negligenza o dall’inesperienza dei dipendenti nell’uso degli strumenti di lavoro. Il datore di lavoro non può difendersi sostenendo di aver avvertito i dipendenti dei rischi associati a un macchinario se non ha fatto tutto il possibile per eliminarli.
Quando il datore di lavoro non risponde dell’infortunio?
Tuttavia, vi sono situazioni in cui il datore di lavoro non è responsabile dell’incidente.
In particolare, non è responsabile per il cosiddetto “rischio elettivo”, ovvero quando l’incidente è causato da un comportamento del lavoratore che è volontario, eccezionale, illogico e distante dal normale processo lavorativo.
Se l’utilizzo di un macchinario difettoso avviene in modo irrazionale o per scopi personali al di fuori delle finalità lavorative, il datore potrebbe non essere obbligato a risarcire il dipendente.
In conclusione, la responsabilità del datore di lavoro nei confronti degli infortuni sul lavoro è un obbligo fondamentale stabilito dal Codice Civile. Nonostante le norme speciali in materia di sicurezza sul lavoro, la giurisprudenza ha contribuito a definire il confine di questa responsabilità, delineando le situazioni in cui il datore è obbligato a risarcire e quelle in cui il lavoratore stesso potrebbe essere ritenuto responsabile per il proprio infortunio.
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