Nel caso di cassazione di oggi l’infortunio analizzato avviene in un’ azienda con un laboratorio di falegnameria; un incidente relativo all’utilizzo della macchina toupie per lavori di fresatura in attività di falegnameria. Le cuffie di protezione, le procedure errate, il rifiuto del pezzo e le misure di prevenzione mancanti.
L’evento
Un lavoratore, con l’aiuto di un collega, deve effettuare la “fresatura di pezzi particolari in polietilene a forma di listelli lunghi destinati a costituire delle strisce antiscivolamento sui natanti e pontoni. Il lavoro era stato commissionato da un operatore del reparto facente le funzioni del capo squadra, quel giorno a casa per malattia”.
La lavorazione viene svolta con una “fresatrice (toupie), in cui era stato montato un utensile specifico adatto alla lavorazione dei listelli di polietilene sulla cui superficie si dovevano ricavare delle scanalature longitudinali con la funzione di renderle antisdrucciolo”.
Viene regolata la posizione in altezza dell’utensile (fresa) e quella in orizzontale delle guide in modo da ottenere la posizione e la profondità di taglio delle scanalature nel modo voluto.
Tuttavia con quel tipo di utensile in lavorazione non è possibile posizionare la protezione di cui è dotata la macchina per evitare il contatto con l’organo lavoratore (fresa) da parte degli operatori”, operatori che – in questo caso – comunque non ne conoscono il “corretto utilizzo”.
I due operatori lavorano nel seguente modo: il primo tiene pressato contro la guida, con entrambi le mani, il tratto di listello in lavorazione sulla fresa, mentre contemporaneamente il secondo tiene “in guida” il tratto di pezzo lavorato per evitare che vibri date le notevoli dimensioni longitudinali. Durante la lavorazione si verificava un effetto “rifiuto del pezzo” per cui la mano sinistra di uno dei due lavoratori, tenuta in pressione sul pezzo, entra in contatto con la lama della fresa.
“La possibilità che si potesse verificare il rifiuto del pezzo era abbastanza probabile trattandosi di un materiale particolarmente duro”. E l’incidente avviene per la presenza di una fresa verticale con protezioni inadeguate, per una procedura errata (spingere “con forza il pezzo in lavorazione contro la fresa non protetta”) e per una evidente carenza di formazione e addestramento.
Per fornire gli step sulla prevenzione e sulla normativa riguardo alla sicurezza delle macchine utensili ricordiamo,
Il caso di cassazione è stato ripreso dal sito web INAIL – sezione – INFOR.MO.: cassazione numero 5025.