Esposizioni a radiofrequenze e tumori: Rapporto ISTISAN 19/11

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E’ stato pubblicato il Rapporto: Esposizioni a radiofrequenze e tumori:  Rapporto ISTISAN 19/11 curato in primis per gli operatori del Servizio Sanitario Nazionale e ai tecnici del Sistema Nazionale di Protezione, per essere utilizzato in interventi di aggiornamento professionale, e aiuta a rispondere a domande che sempre di più ci poniamo:

Gli sviluppi nelle telecomunicazioni hanno reso ubiquitaria l’esposizione alle radiofrequenze (RF). Quanto siamo esposti? Cosa sappiamo dei rischi per la salute a questi livelli di esposizione? 

Cosa significa la classificazione in termini di rischio?

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La classificazione indica la forza dell’evidenza che una sostanza o un agente causa il cancro. Il programma Monografie cerca di identificare i pericoli dei tumori, il che significa che l’esposizione può causare il cancro. Tuttavia, non indica il livello di rischio associato all’esposizione. Il rischio di cancro associato a sostanze o agenti assegnati con la stessa classificazione può essere molto diverso, a seconda di fattori come il tipo e l’entità dell’esposizione e la forza dell’effetto dell’agente.

Qual è la differenza tra rischio e pericolo? 

Il programma Monografie IARC valuta i rischi di cancro ma non i rischi associati all’esposizione. La distinzione tra pericolo e rischio è importante. Un agente è considerato un rischio di cancro se è in grado di causare malattine tumorali in alcune circostanze. Il rischio misura la probabilità che si verifichi, tenendo conto del livello di esposizione all’agente. Il programma Monografie può identificare i rischi di cancro anche quando i rischi sono molto bassi con schemi noti di utilizzo o esposizione. E’ importante perché nuovi usi o esposizioni impreviste potrebbero portare a rischi molto più elevati di quelli attualmente osservati

La IARC nel 2011 ha classificato le Radiofrequenze nel gruppo 2B (possibili cancerogeni). La ricerca più recente rafforza o indebolisce il sospetto che l’uso del telefono cellulare aumenti il rischio di alcuni tumori cerebrali? Quali sono le diverse classificazioni degli agenti?

Gruppo 1: l’agente è cancerogeno per l’uomo.

Questa categoria viene utilizzata quando esistono prove sufficienti di cancerogenicità nell’uomo. In altre parole, ci sono prove convincenti che l’agente causa il cancro. La valutazione si basa generalmente su studi epidemiologici che mostrano lo sviluppo del cancro negli esseri umani esposti. Anche gli agenti possono esserlo classificato nel gruppo 1 in base a prove sufficienti di cancerogenicità negli animali da esperimento supportato da forti evidenze negli esseri umani esposti per cui l’agente ha effetti importanti per sviluppo del cancro.

Gruppo 2

Questa categoria comprende agenti con una serie di prove di cancerogenicità nell’uomo e negli Stati Uniti in animali da esperimento. Ad un estremo ci sono agenti con prove positive ma non conclusive gli esseri umani. All’altro estremo ci sono agenti per i quali non sono disponibili prove sull’uomo ma per che vi sono prove sufficienti di cancerogenicità negli animali da esperimento. Ci sono due sottocategorie, che indicano diversi livelli di evidenza.

Gruppo 2A: l’agente è probabilmente cancerogeno per l’uomo. Questa categoria viene utilizzata quando esistono prove limitate di cancerogenicità nell’uomo e sufficienti evidenza di cancerogenicità negli animali da esperimento.

Gruppo 2B: l’agente è probabilmente cancerogeno per l’uomo.

Questa categoria viene utilizzata quando esistono prove limitate di cancerogenicità nell’uomo e inferiore prove sufficienti di cancerogenicità negli animali da esperimento. Può anche essere usato quando l’evidenza di cancerogenicità nell’uomo non consente di trarre una conclusione (indicata come Prove “inadeguate”) ma esistono prove sufficienti di cancerogenicità negli animali da esperimento.

Gruppo 3: l’agente non è classificabile per la sua cancerogenicità per l’uomo.

Questa categoria viene utilizzata più comunemente quando l’evidenza di cancerogenicità è inadeguata nell’uomo e inadeguato o limitato negli animali da esperimento. Prove limitate su animali da esperimento significano che le informazioni disponibili suggeriscono un effetto cancerogeno ma non sono conclusive.

Gruppo 4: Probabilmente l’agente non è cancerogeno per l’uomo.

Questa categoria viene utilizzata quando ci sono prove che suggeriscono la mancanza di cancerogenicità nell’uomo e nell’uomo animali da esperimento.

 

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FONTE https://www.iarc.fr/